Dopo i suv compatti, ibridi e 4×4 presentati in giugno ora i micro suv, le city car con trazione integrale. Solo due i modelli disponibili, ben allineati fra loro per prestazioni, potenze e listini, oltre che per la simpatia delle linee.
Da una parte un mito, Fiat “Panda”, sulla breccia da oltre 40 anni e veduta in più di sette milioni e mezzo di esemplari. Dall’altra una giapponese dal look furbo e sbarazzino, Suzuki “Ignis”. Sono gli unici due micro-suv presenti sul mercato, due super compatte a trazione integrale lunghe circa tre metri e 70 centimetri e larghe meno di un metro e 70 centimetri concepite per agevolare chi si deve muovere su brevi tratte, ma dovendosela vedere spesso con situazioni climatiche spesso avverse. Non due fuoristrada nel senso più stretto del temine quindi, ma due city car capaci di muoversi senza impaccio su neve, fango e sterrati garantendo sempre un buon comfort e consumi quanto mai contenuti. Decisamente sacrificate se devono alloggiare quattro persone, si riscattano nell’uso in singolo o di coppia, situazione che permette anche di ribaltare i divanetti posteriori trasformare i veicoli in piccoli furgoncini dalla capienza inaspettata.
Fiat Panda 4×4
La versione integrale di “Panda” fu lanciata nel 1983 quale fuoristrada compatto, essenziale nei contenuti e in grado di affrontare anche percorsi impegnativi. Col tempo tali connotazioni si sono ammorbidite a favore del comfort dando origine alla “4×4” attuale, una citycar eclettica e polivalente in grado di marciare in sicurezza sui fondi difficili osando anche su qualche tratturo purché non troppo dissestato e ripido.
La luce libera da terra è in effetti di 16 centimetri e la trasmissione non prevede marce ridotte essendo basata su due frizioni magnetiche gestite per via elettronica che trasferiscono la coppia motrice alle ruote posteriori quando le anteriori slittano. Possibile però migliorare la motricità frenando singolarmente le ruote che perdono aderenza o che si sono momentaneamente staccate da terra grazie alla funzione “Eld”.
A garantire la propulsione provvede un bicilindrico ciclo otto serie “TwinAir” di 875 centimetri cubi, un sovralimentato erogante 85 cavalli di potenza e 145 newtonmetro di coppia integrante il sistema stop&go. Non ibridizzato, si avvale del sistema “MultiAir” per azionare le valvole di aspirazione variandone alzata e fase in funzione dello stato funzionale dell’unità. Presente anche un controalbero di equilibratura che smorza le vibrazioni e la coppa dell’olio di alluminio anziché di lamiera che invece concorre a contenere le rumorosità.
Numerosi gli optional disponibili per personalizzare il veicolo o, recente novità, per garantire agli occupanti la massima igiene di bordo mediante una filtrazione fine dell’aria di ventilazione dell’abitacolo e una lampada uv che disinfetta le superfici interne.
Suzuki Ignis AllGrip hybrid
Specializzata nella produzione di vetture compatte, Suzuki ha ri-allestito la sua “Ignis” conferendole una più spiccata personalità fuoristradistica, vuoi mediante un look più sportivo vuoi grazie a soluzioni funzionali dal sapore off-road quali nuovi scudi paracolpi e una più elevata luce libera da terra. è però sotto la carrozzeria che l’auto dà il meglio proponendosi oltre che con un sistema di trazione che ripartisce in automatico la coppia fra i due assi anche con un sistema ibrido leggero che supporta il motore termico nelle partenze da fermo integrando anche la funzione stop&go.
Ne deriva una vettura agile e pronta all’acceleratore molto più di quanto gli 83 cavalli erogati dal suo quattro cilindri benzina possano far ipotizzare. Fra i punti forza della piccola giapponese poi anche le dotazioni, analoghe a quelle proposte dalle berline della Casa di classe superiore e proposte tutte di serie sulla versione “Top”.
Fra gli optional più interessanti il sistema di ausilio alla guida in discesa su fondi difficili, l’impianto infotainment con schermo touch screen da sette pollici di diagonale, climatizzatore automatico, navigatore satellitare e i dispositivi di guida semiautonoma preposti a gestire in automatico le frenate di emergenza, il mantenimento della corsia e lo stato di attenzione del pilota. Disponibile anche un cambio automatico in luogo di quello meccanico manuale, contenuto che in questa classe di vetture non è sempre opzionabile neanche su molte citycar 4×2.